venerdì 23 dicembre 2016

Recensione. “Il fantasma di Scrooge” di Aizir G. Ziranov

Questo è il primo post della nuova rubrica "Samovar e Kokoshnik", dedicata a uno dei miei grandi amori, la Russia. Da alcuni anni sto imparando la lingua e le tradizioni di questo Paese affascinante e ho pensato di poter condividere con voi questa mia passione. Oggi vi presento la recensione di un racconto che mi ha colpito, scritto proprio da un autore russo...


A Natale siamo tutti più buoni e sereni. O quasi. Chi di noi non conosce la storia dell’avaro Scrooge, che odia il Natale, i sorrisi e, soprattutto, l’elemosina ai poveri? Tutti sappiamo che il vecchio taccagno riceve la visita di tre fantasmi che lo mettono di fronte alle sue malefatte, prospettandogli un futuro di solitudine e la dannazione eterna per guidarlo, infine, verso la redenzione.

Quanto in questo totale cambiamento del personaggio è frutto di un vero riscatto dalla cattiveria e dall’avarizia e quanto è, invece, figlio della paura della morte e delle fiamme dell’inferno?


Più volte mi sono ritrovata a pensare a quest’uomo “ribelle” alle tradizioni, ai margini della società esclusivamente per il suo caratteraccio, temuto e non rispettato, chiedendomi se tale redenzione potesse avere la possibilità di sopravvivere oltre il periodo natalizio.

Messi da parte i canti, le luci colorate, le feste e i regali, cosa ne è stato del terribile Ebenezer Scrooge? Sembra strano parlarne come se fosse una persona realmente esistito e non il protagonista del celebre racconto di Dickens, “Canto di Natale” (1843).

Eppure, forse, non è tanto paradossale: questo personaggio è, ormai, entrato nell’immaginario collettivo, è il simbolo del male che viene lavato via, purificato attraverso l’abbondanza e la gioia del Natale.

E’, in un certo senso, “l’anti-Natale” che costringe l’uomo in una dimensione di miseria umana e intellettuale (Scrooge ama solo se stesso e i soldi). O forse, andando a scavare tra le caratteristiche e la storia del personaggio potremmo scoprire che Ebenezer altri non è se non l’emblema del rifiuto dell’ipocrisia natalizia che ci vuole tutti felici, contenti e buoni?

Una prima risposta a queste domande l’ho trovata leggendo il racconto “Il fantasma di Scrooge” di Aizir G. Ziranov (Dunwich Edizioni). L’autore, originario di San Pietroburgo, ha avuto un’idea eccezionale: raccontare una storia parallela e, nello stesso tempo, alternativa a quella di Dickens, ambientandola nella Staten Island dei nostri giorni.

Scrooge sembra proprio non aver imparato nulla dalla visita dei tre fantasmi: è un fantasma che odia il Natale e tutto ciò che lo rappresenta e si diverte a seminare morte e terrore. Non sappiamo perché sia di nuovo così perfido. Ha forse cambiato ancora idea? O magari ha solo finto di diventare buono? Ebenezer vuole uccidere il Natale e lo fa colpendone i simboli più rappresentativi.

La sua malvagità si intreccia con quella di altri personaggi, tutti imperfetti, molto lontani dallo stereotipo che, per esempio, ci mostrano alcuni film (talvolta un pochino stucchevoli) sulla festa più importante e sentita dell’anno: dalla ragazza che ama vestirsi e comportarsi da giovane dark lady all’ispettore di polizia che non ha esattamente una specchiata moralità, tutti saranno vittime di Scrooge in quello che dovrebbe essere il momento più sereno per ciascuno di noi.

Ricordate il piccolo Tim del racconto di Dickens? Anche lui è presente insieme al tetro Ebenezer, ma quest’ultimo non ha avuto pietà della sua condizione, al contrario…

Non vi svelo altro, è giusto che scopriate da soli questo racconto dell’orrore davvero “sopra le righe” con descrizioni “disturbanti”, dirette, crudelmente realistiche le quali celano una quotidianità esistente, ma spesso nascosta dove nessuno di noi avrà mai voglia (o coraggio) di andare a guardare, per paura, per indifferenza.

Il fantasma di Scrooge” è un’opera molto breve, dallo stile scorrevole. Proprio la brevità può rappresentare, per il lettore, sia un pregio che un difetto. Se da una parte, infatti, il racconto possiede compattezza, è molto ben strutturato, veloce e scritto in modo chiaro e deciso, dall’altra parte lascia la curiosità di saperne di più sul motivo che spinge Scrooge a cercare nuove vittime (oltre, naturalmente, alla sua innata malvagità), ovvero: cosa è successo a questo personaggio dopo la fine del racconto di Dickens? Come è arrivato nel mondo odierno e perché proprio con Tim?

Anche le figure del poliziotto e della ragazza dark, seppure molto ben descritte sia fisicamente che psicologicamente, ci appaiono come due mondi ancora tutti da scoprire.

E’ vero, comunque, che la tragedia, la brutalità e la cattiveria pura non devono necessariamente avere un motivo per esprimersi. Purtroppo sappiamo, attraverso i casi di cronaca di cui leggiamo e vediamo quasi ogni giorno, che il male si alimenta anche da solo e non ha bisogno di pretesti.

Il fantasma di Scrooge” si basa sulla bravura narrativa dell’autore, sul coraggio di guardare in faccia l’orrore, ciò che non ci piace e non vorremmo sapere. Ve lo consiglio anche se preferite un Natale tradizionale in cui Ebenezer diventa (o fa finta di diventare?) buono.

Del resto ogni essere umano ha, in sé, la scintilla luminosa del bene e la fiamma distruttiva del male. Siamo molto più complicati di quanto crediamo. Scrooge ne è la prova letteraria e, in fondo, non è che lo specchio di ciò che siamo…o che vorremmo essere? Be’ dipende dalla prospettiva.


Il libro

Titolo: Il fantasma di Scrooge

Autore: Aizir G. Ziranov

Casa editrice: Dunwich Edizioni

Pagine: 41

Anno di pubblicazione: 2015

Formato: ebook

Prezzo: 0,99 euro






Sinossi

«Maledetto Natale!» Una figura, di spalle, alla finestra. Indossa un trench logoro; i capelli bianchi, lunghi e sporchi si intravedono da un cappellaccio bucato e sudicio. «Che posto è questo?» Lydia non riesce a pronunciare nessuna parola. L’uomo tira su con il naso, rumorosamente. «Ti ho fatto una domanda, piccola peste. Esigo una risposta e ho già aspettato troppo.» Scoppia in una risata sguaiata. «Siamo a Staten Island, New York City. America.» «Cosa? America?» Lo sconosciuto si gratta la barba lunga. Comincia a camminare per la camera, passi lenti e cadenzati. Le catene che porta arrotolate al collo e agganciate ai pantaloni producono un cigolio agonizzante. Nota il libro sul letto. Lo afferra. «Hai letto Il Canto di Natale?» La ragazza fa un cenno affermativo con la testa. Lui tira su con il naso. «Dimenticatelo. Le cose sono andate un tantino diversamente.» «Tu sei Ebenezer Scrooge?» «In carne e ossa. Si fa per dire. Hai fatto un casino, bellezza.» Scrooge osserva il libro di Dickens che tiene ancora in mano. Storce la bocca e sbuffa.


L’autore 

Aizir G. Ziranov (San Pietroburgo, 10 aprile 1976) è uno scrittore e sceneggiatore russo. Nel 2001 termina gli studi presso l'Università Statale di San Pietroburgo specializzandosi in Ingegneria Meccanica. Nel marzo del 2005 si trasferisce a New York City per cause di lavoro e si stabilizza nelle Staten Island. Vive in una villa monofamiliare in stile Tudor, nella zona residenziale della collina di Fort Hill, con la moglie, due figli piccoli e due cani, Cip e Ciop. Nel 2008 pubblica il suo primo libro, Un Digiunatore nella Colonia Penale, dove rielabora, mescola e riadatta alcuni racconti di Franz Kafka. Ha scritto inoltre le sceneggiature di tre episodi della seria TV Un Fantasma dentro Casa, una commedia dark horror di produzione canadese.


Per saperne di più

La pagina dedicata al racconto sul sito della casa editrice Dunwich.

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